Si stima che entro il 2032 la metà dei veicoli venduti nel mondo sarà elettrico.
Questo trend, destinato a crescere, porterà inevitabilmente ad una ripercussione nel settore delle autofficine, dove dovrà intervenire un vero cambio di rotta per essere in grado di rispondere alle nuove esigenze dei clienti.
Eccoci dunque alla domanda principale: Come cambierà il settore dell’autoriparazione?
Che ne sarà del meccanico, quando ci saranno solo auto ibride ed elettriche in circolazione?
La risposta è meno traumatica di quanto ci si possa aspettare: i car service continueranno a essere fondamentali per i soliti interventi connessi alla sicurezza, vale a dire assetto, freni, fari, tergicristalli, ammortizzatori e pneumatici. Oltre ad essi ci sono altri elementi importanti che interessano le macchine elettriche come i fluidi di raffreddamento e lubrificazione, diversi rispetto a quelli utilizzati nelle vetture a combustione. Ma il vero caposaldo della manutenzione è, sostanzialmente, il comparto elettrotecnico, richiedono un’attenzione particolare, le batterie, cuore pulsante delle automobili full electric.
Le officine, in realtà, stanno già cambiando. I meccanici stanno diventando figure professionali specializzate, hanno acquisito competenze, investito in tecnologia e formazione, per garantire un servizio efficace e di qualità. La parola chiave è sovratensione. È attorno a questa parola che ruotano le nuove competenze, fino adesso non richieste, che gli operatori dovranno acquisire. Questo perché su veicoli ibridi ed elettrici, la tensione dell'accumulatore rappresenta un notevole potenziale di pericolo a cui gli addetti e gli operatori sono esposti.
Il D.Lgs. 81/08, infatti, stabilisce che per svolgere lavori elettrici occorre un personale qualificato e informato sui pericoli derivanti dal rischio elettrico, in possesso di tutti i requisiti per svolgere mansioni sotto tensione. La normativa CEI 11-27, di concerto con quanto indicato dal testo unico della sicurezza, ha stabilito tre qualifiche a seconda del grado di competenza:
PEI: è la persona idonea a svolgere ogni tipo di lavoro elettrico, compresi quelli sotto tensione. In officina, ad esempio, è l’unico tecnico che può maneggiare le batterie, sostituendone anche le celle.
PES: è la persona esperta e responsabile dei lavori elettrici, dotata di conoscenze tecnico-teoriche, in grado di analizzare e valutare i rischi derivanti dall’elettricità ed eseguire lavori fuori tensione e in prossimità. Può supervisionare e delegare ma non intervenire sugli impianti elettrici. Il PES è l’unico tecnico che, attraverso un corso specifico, può diventare PEI. È una figura determinante in officina poiché senza la presenza di almeno un PES non è possibile accettare auto elettriche e/o ibride qualunque sia l’intervento da svolgere.
PAV: è la persona avvertita su come evitare i pericoli derivanti dai rischi elettrici. In qualità di persona messa a conoscenza dei rischi elettrici, può svolgere lavori fuori tensione e in prossimità di tensione, a patto che venga istruita, assistita o supervisionata da una PES. In officina è il meccanico a cui il PEI delega alcuni interventi, una volta accertatosi che non vi sia alta tensione.
Il rischio: prezzi alle stelle per la meccanica
Mentre si pensa alla scomparsa della professione, intanto, con così pochi meccanici indipendenti in grado di far manutenzione ai veicoli di nuova generazione, il rischio è che i prezzi delle officine autorizzate salgano alle stelle.
O peggio, che nei garage secondari ci possano essere tentativi maldestri da parte di persone non qualificate: senza l'addestramento giusto possono arrivare con estrema facilità a subire gravi danni, violando le norme di salute e sicurezza sul lavoro. Come risolvere il problema, quindi?
Alla luce di una forte carenza di tecnici adeguatamente formati, dunque, il governo dovrebbe preventivare un rafforzamento del programma di transizione verso le nuove tecnologie: fare corsi e mettere in campo incentivi per aggiornamento delle strutture.